Arriva Yaz, la pillola anticoncezionali e per i dolori premestruali
La contraccezione ormonale fa un passo avanti. Il 2 febbraio arriva in Italia Yaz, la pillola anticoncezionale più usata negli Usa, l’unica davvero efficace contro i sintomi premestruali. Un disturbo che interessa otto donne su dieci, come testimonia un sondaggio sulla pillola e la sindrome premestruale condotto dalla Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia), consultando anche gli utenti di Benessere donna, presentato a Berlino in occasione del debutto europeo di Yaz. I dati raccolti su un campione di circa duemila donne parlano chiaro: una su tre lamenta alterazioni dell’umore, tristezza e depressione, il 27 per cento irritabilità e aggressività.
A tutto ciò si aggiunge ritenzione idrica, gonfiore (35%), cefalea (31%) e tensione mammaria (20%). Resta fuori un 35 per cento insoddisfatto, che lamenta un peggioramento della qualità della vita e chiede contraccettivi mirati per risolvere questi disturbi che compromettono in maniera significativa la qualità della vita.
“La nuova pillola vuole rispondere alle esigenze di chi non trae benefici dai consueti contraccettivi ormonali nel trattamento della sindrome premestruale – spiega la professoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia del San Raffaele Resnati di Milano –. Perché se fino adesso abbiamo avuto prodotti ben tollerati, il vero passo in avanti è ottenere grazie alla ricerca contraccettivi alleati di bellezza e benessere”.
Yaz, una formulazione innovativa. Yaz, della Bayer Schering Pharma, è utile nel trattamento della sindrome premestruale per le sue caratteristiche.
“Il nuovo contraccettivo – continua la Graziottin – contiene, come anche altre, 20 microgrammi di estrogeno, l’Etinilestradiolo, e 3 milligrammi di drospirenone, un progestinico di quarta generazione molto simile al progesterone naturale. Questa formulazione oltre a ridurre le variazioni ormonali, responsabili degli sbalzi di umore, evita le dimenticanze perché cambiano le modalità di somministrazione”.
24+4, un nuovo regime. La nuova pillola un’assunzione per 24 giorni (3 in più rispetto ai soliti 21) e altri 4 giorni di placebo, cioè di pillola senza alcun farmaco, utili per non interrompere la continuità. Dunque 28 giorni in tutto. “A differenza delle pillole “ordinarie” Yaz possiede un nuovo dosaggio, che prevede la somministrazione di 24 pillole contenenti ormone attivo e 4 pillole placebo. In questo modo l’assunzione della nuova confezione inizia immediatamente dopo la conclusione della vecchia, senza intervallo di sospensione”. Si abbatte quindi al minimo il rischio di dimenticanze o errori di assunzione, particolarmente frequenti nelle adolescenti. Inoltre l’assunzione degli ormoni per tre giorni in più rispetto alle pillole “tradizionali” (24 vs 21) riduce le fluttuazioni ormonali e migliora l’inibizione dell’ovulazione. Si garantisce così, continua a spiegare la Graziottin, un beneficio evidente per chi subisce sintomi come mal di testa, crampi, tensione mammaria, nervosismo, ecc. più frequenti durante i giorni di sospensione.
Il nostro Paese si conferma agli ultimi posti in Europa per l’utilizzo della contraccezione ormonale ma, chi la sceglie, è in genere soddisfatta e ha le idee chiare in merito ai vantaggi che comporta. “Chi la assume – spiega la Graziottin, illustrando il sondaggio Sigo sulla contraccezione – lo fa soprattutto per motivi legati alla sicurezza (76%) e alla maggiore libertà nei rapporti. Una su quattro invece la usa invece per motivi extracontraccettivi/terapeutici (dato in linea con la letteratura italiana e internazionale)”.
C’è molta soddisfazione nei confronti dei contraccettivi ormonali: “Per ragioni di sicurezza anticoncezionale (89%), e per un miglioramento importante anche della vita sessuale: il 24% dichiara maggiore frequenza di rapporti più soddisfacenti, il 7% un aumento del desiderio”.
Il controllo dei disturbi legati al ciclo, un ulteriore elemento di positività. “La pillola si conferma quindi la più preziosa alleata “anti-dolore” mestruale per la donna e la sua qualità di vita. Si è registrata infatti una riduzione del dolore mestruale 44%, riduzione flussi abbondanti 43%, riduzione dolori pelvici e addominali 20%, riduzione cisti ovariche 19” . Infine, l’ultima importante area di soddisfazione riguarda la vita di coppia: a detta di chi la usa, la pillola è “amica” della relazione e garantisce una maggiore serenità per il 62% delle intervistate. Il partner apprezza in particolare il miglioramento dei rapporti sessuali (59%) – più liberi e spontanei - ma anche i riflessi positivi sull’umore della compagna in corrispondenza della fase premestruale e mestruale.
Persistono i pregiudizi. “La paura principale di chi non usa la pillola è legata a ragioni estetiche (quali la paura dell’aumento di peso, riferita dal 40%, e della ritenzione idrica, riferita dal 34%). Si tratta di convinzioni talmente forti da perdurare nonostante queste donne mostrino in misura più consistente disturbi che potrebbero essere risolti in maniera positiva dalla pillola. Come già evidenziato, il 61% lamenta sintomi premestruali (contro il 35% delle utilizzatrici), ma non solo: il 47% registra disturbi del ciclo (vs il 23% di chi assume la pillola)”. Esiste quindi un ampio bacino di donne che potrebbero beneficiare della contraccezione ormonale orale per il miglioramento del benessere complessivo, se informate adeguatamente. “Che regni ancora molta ignoranza – lamenta la Graziottin – è dimostrato dal fatto che il 43% delle non utilizzatrici di pillola dichiara di non usare alcun metodo contraccettivo: una situazione gravissima, che espone queste donne a rischi concreti di salute, per le malattie sessualmente trasmesse, oltre che per le gravidanze indesiderate”.
(DAL WEB)