La notizia è stata data da SkyTg24. Il conduttore era nato a New York il 26 maggio 1924, è morto oggi a Montecarlo di infarto nella sua casa. Il popolare conduttore aveva 85 anni, era italoamericano: il nonno era emigrato dalla Sicilia negli Stati Uniti. Durante la seconda guerra mondiale fu deportato in un campo di concentramento perché aveva fatto parte di una staffetta partigiana, ed era stato arrestato dalla Gestapo. A lui sono legate la maggior parte delle trasmissioni televisive a quiz che fecero la fortuna della televisione italiana agli albori. E’ stato famoso anche per le sue campagne come testimonial, e aveva condotto il festival di
Nella foto: Mike con Fiorello e Baldini
Sanremo. L’ultima fatica il Fiorello Show su Sky. Aveva il grande sogno di diventare senatore della Repubblica. Umberto Eco gli aveva dedicato un suo famoso libro di semiotica, intitolato “Fenomenologia di Mike Bongiorno“.
Arriva in diretta il commento di Silvio Berlusconi, che si dice “dispiaciuto per la scomparsa di un grande amico“. Padre Federico Lombardi dell’Ufficio stampa del Vaticano: “Pregherò per lui“. La sua biografia, tratta da ApCom, recita: Mike Bongiorno, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, nasce a New York il 26 maggio del 1924. Sua madre è torinese, suo padre italoamericano. Si trasferisce in Italia ancora bambino, studia a Torino, durante la seconda guerra mondiale lascia gli studi e si unisce alle formazioni partigiane: grazie alla sua padronanza dell’inglese viene impiegato come staffetta per le comunicazioni con gli alleati. Catturato dai nazisti, trascorre sette mesi nel carcere di San Vittore, poi viene trasferito prima nel campo di concentramento di Bolzano poi in quello di Mauthausen. Si salva grazie a uno scambio di prigionieri fra Germania e Stati Uniti. Famoso anche per le sue gaffes, non si sa se e quanto reali. La più famosa – anche se taluni dicono che è una leggenda metropolitana – è il doppio senso “Ahi ahi ahi, signora Longari, mi è caduta sull’uccello” rivolto a una concorrente di uno dei suoi quiz che aveva sbagliato una domanda sul mondo dei volatili.
Il suo primo programma fu “Arrivi e Partenze“, nel 1954; nel 1963 esordì con “Rischiatutto“. Ha condotto undici festival di Sanremo, è stato sposato tre volte, l’ultima con Daniela Zuccoli nel marzo 1972, dalla quale ha avuto tre figli. Alla fine degli anni Settanta contribuisce alla nascita della tv commerciale. Il suo ultimo programma Rai è Flash (1980-1982), poi passa a Mediaset (Bis, Superflash, Telemike). Dal 1989 al 2003 conduce la Ruota della Fortuna. Nelle ultime stagioni conduce vari programmi su Retequattro, ed è testimonial di alcune campagne pubblicitarie con Fiorello (Wind), con il quale aveva instaurato uno stretto rapporto di lavoro e di amicizia. Stava per condurre un nuovo programma su SkyUno, una nuova versione del celebre Rischiatutto. “Personalmente lo rimpiango come professionista e come amico. Per quel che può servire a consolare, non a tutti capita di andarsene e rimanere nella storia della tv e del costume. E pensare che forse era a un passo dal realizzare il suo ultimo sogno, diventare senatore a vita“, dice Emilio Fede all’ADNKRONOS. “Lo ricorderei come il più intelligente e furbo gaffista – aggiunge Fede – che ha fatto della gaffe motivo di popolarità“. Le altre reazioni: “Tutti lo ricorderanno come l’uomo che ha creato la televisione, il re dei quiz. Ma in questo momento, credo che sia giusto ricordare anche l’altra parte di Mike, quella meno nota, quella dell’uomo che non ha mai voluto usare il suo passato importante e sofferto. Dietro l’uomo di spettacolo c’era una persona di grande qualità“, dice Massimo Giletti. “E’ morto ad una età giusta a cui tutti vorremmo arrivare. I figlioli e i familiari che lo hanno amato possano essere fieri della vita che ha vissuto, di come l’ha saputa vivere facendo quello che riteneva giusto fare e dicendo quello che riteneva giusto dire. Quindi una vita bella che porta alla serenità di una morte giusta, secondo Paolo Bonolis. “Lo ricordo bene -aggiunge Bonolis all’ADNKRONOS- molto simpatico, molto Mike. Si discostava molto poco da quello che fosse realmente. C’era una certa assonanza tra quello che era e quello che la gente vedeva in televisione. Mike era così e lo è stato per tanto tempo, per chi lo ha amato da vicino e chi lo ha vissuto attraverso la televisione. Un personaggio -conclude- che ha fatto una bella fettina della storia di un mezzo di comunicazione come la TV“. “È stato un fulmine a ciel sereno. E pensare che eravamo tutti curiosi di vedere il quiz che si preparava a condurre…“, dichiara invece Milly Carlucci. “E’ stato sempre al passo e avanti a tutte le mode – ricorda la Carlucci – La sua è stata una carriera lunghissima, durante la quale non ha mai tradito il suo modo di essere che lo rendeva unico e irripetibile. Lascia un vuoto terribile nel mondo della comunicazione. È stato un immenso professionista una persona sensibile, curiosa, divertita e divertente. E aveva delicatezze e attenzioni verso amici e conoscenti che lo rendevano una persona squisita“.