Posted - 02 June 2008 : 09:08:53
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Primavera, tempo di uscire all'aria aperta, tempo di eliminare giacche e cappotti per svelare i bagordi dell'inverno!
Allora tutti ai ripari: ci si improvvisa sportivi.
C'è chi va in palestra e si affida ad un istruttore e chi va a correre e si affida al Fai da Te.
La VELENOSA SPORT, FITNESS AND FOTTNESS ha condotto uno studio sui RUNNERS, ovvero tutte quelle persone che vanno in giro a correre.
I risultati della ricerca sono stati strabilianti, tanto che siamo stati in grado di suddividere gli atleti in varie categorie.
Qui pubblichiamo le parti più significative del nostro lavoro...
PRINCIPALI CATEGORIE DI RUNNERS INDIVIDUATE
IL "MURAGLIA CINESE": è quello che, dopo aver passato stagioni e stagioni a tirar su pesi in palestra e a tirar giù miracolose pasticche a furor di muscolo, ha deciso che deve correre "perché si sente legato". In effetti ve lo vedete venire incontro in stile Robocop, a gambe larghe, non perché ha problemi di controllo dello sfintere, ma perché i suoi quadricipiti hanno le dimensioni di un monolocale. Solitamente resiste un paio di settimane dopodiché smette, stanco di sentirsi paragonato ad un armadio quattro stagioni in cui è entrato per errore lo spirito di Dorando Petri o a Schwarzenegger in cui è entrato lo spirito di Pinocchio.
IL RUGGINE: è il tipo "over over anta" che "quando era giovane correva e anche forte". Memorabili i suoi risultati e le sue imprese ai Giochi della Gioventù del 1830 dove riuscì a battere Garibaldi sui 1000 metri e Nino Bixio nel lancio del giavellotto. Lo potete notare dai mutandoni ascellari ben piantati su una circonferenza vita da far invidia a Cattivik e dalla maglietta delle Olimpiadi del 1928. Inconfondibile la fascetta che circonda la fronte che non serve per tergere il sudore, ma per tenere su la testa. La fascetta infatti è collegata ad un’astina in titanio che segue il profilo della colonna vertebrale e che è agganciata saldamente all’imbocco del retto.
IL "ASPETTA UN MOMENTO": è quello che di correre non ne ha la minima intenzione, ma non può sfigurare con gli amici. Si aggrega controvoglia alla compagnia dei runners, ma ogni tre metri si ferma perché nell’ordine: 1) deve bere; 2) gli si sono slacciate le stringhe; 3) deve puntare il cardiofrequenzimetro; 4) ha un crampo; 5) deve salutare una persona che ha visto e che non incontra da decenni. Dopo un’ora di tira e molla gli amici si decidono a fare uno sprint, abbandonandolo in mezzo al percorso. Vista la voglia di muoversi e la sua grande lena, lo vedranno rientrare all'alba, giusto prima di essere costretti a chiamare il "Chi l'ha visto".
L’APPESTATO: è uno dei peggiori in assoluto. Si presenta, ancora prima di iniziare l'allenamento, con la faccia da due novembre. Non appena partite comincia a snocciolare tutti suoi problemi fisici e psichici che vanno, dal gomito della lavandaia, all’ artrosi degenerativa, passando per la diverticolite del colon. Solitamente si presenta con le sembianze di un pollo pronto per il forno, da tanto è cosparso di oli ed essenze per scaldare i muscoli, decontrarre i legamenti, allargare il respiro e proteggere la pelle. L’unica cosa positiva è che dopo due minuti l’appestato, così unto e profumato, sarà attorniato da un nugolo di zanzare e moscerini che lo mangeranno vivo, lasciando in pace voi.
IL TECNICO: è quello che ha sempre corso, è sempre stato sportivo e che "sa tutto lui"! Si presenta come se fosse uscito dal catalogo della Nike o dell’Adidas, firmato da capo a piedi con un abbigliamento tecnico all’inverosimile. Ha stampata nella memoria la biografia di tutti gli atleti dal tempo della prima guerra mondiale sino ai giorni nostri, conosce tutti i tempi e i record da battere e sa tutto sulle tecniche di allenamento. Passa tre quarti d’ora ad istruirvi, parla come un libro stampato e voi vi sentite degli inferiori che quasi si vergognano ad allenarsi con un maestro di tale caratura. Peccato che dopo dieci minuti che correte, vi accorgete che lui non c’è più: sarà quel misero puntino lontano da voi ormai un chilometro di cui notate solamente uno strano particolare. Noterete una bizzarra striscia rossa che gli penzola sul davanti: è la sua lingua.
IL CASCAMORTO: è colui che esce a correre solamente perché spera di fare incontri interessanti. D’abitudine è un solitario, raramente corre in compagnia e se lo fa è perché ha trovato uno della sua stessa razza. Ha una doppia andatura: per quasi tutto il tempo cammina e si trascina come un bradipo con la sciatica e solo quando incrocia un appetibile essere di sesso opposto si dà un contegno e corre tutto bello impettito a velocità sostenuta, per dimostrare la sua prestanza atletica. Dato che è solito girarsi per godere della visione del "lato B" della persona presa di mira o per vedere se ha scatenato qualche reazione, spesso lo si trova abbracciato ad un pino, con traumi e fratture multiple da collisione.