Osservando le alghe che vivono nei nostri mari, pochi penserebbero di utilizzarle come alimento. Esistono invece delle particolari specie di alghe che sono commestibili, il cui uso alimentare è diffuso da secoli soprattutto in Giappone, dove proliferano abitualmente. Un tempo alcune specie di alghe marine erano consumate anche nel Nord Europa, dove però se ne è praticamente perso quasi completamente l'uso.
In Giappone le specie di alghe marine utilizzate come alimento sono numerose. Le più conosciute e maggiormente utilizzate sono le Wakame, le Kombu, le Arame, le Hijiki, nomi giapponesi che indicano alghe del genere Laminaria: hanno forma, caratteristiche e qualità organolettiche differenti fra loro, ma tutte appartengono alle cosiddette Alghe Brune, per il colore bruno scuro che le caratterizza, colore che nasconde quello della clorofilla comunque presente nei loro tessuti, anche se non è visibile. Ciascuna specie si caratterizza per distinte indicazioni salutari, in base alla predominanza di alcuni nutrienti.
La particolarità comune a queste alghe commestibili è la grande ricchezza in principi nutritivi importantissimi, come aminoacidi, sali minerali, vitamine, i quali le rendono un alimento prezioso che può diventare un vero integratore dell'abituale regime alimentare.
In questo articolo esaminiamo in particolare l'alga Wakame, Undaria pinnatifida, lunga da 1,5 fino a 3 metri che, originaria del Giappone, è oggi "coltivata" anche nei mari Europei.
In Giappone l'Undaria pinnatifida costituisce un alimento eccellente, dal gusto delicato che ben si abbina alle verdure, crude o cotte, in insalata, o nelle minestre. L'alga Wakame, come la Kombu, ha la capacità di ammorbidire le fibre degli alimenti con i quali è fatta cuocere; è consigliabile infatti aggiungerla ai legumi durante la cottura, per renderli più morbidi e teneri.
Oltre che come alimento, l'alga Wakame è di grande interesse per le sue proprietà salutari; infatti è particolarmente ricca di calcio, vitamine del gruppo B, vitamina C, magnesio e ferro, quindi è particolarmente indicata per i vegetariani, per prevenire le anemie da carenza di ferro, contro l'osteoporosi, e in generale è consigliata per migliorare i capelli, le unghie e la pelle. E' anche un ottimo disintossicante, poiché aiuta l'organismo a liberarsi dagli inquinanti ambientali.
La caratteristica principale sulla quale voglio soffermarmi in questa occasione è però il contenuto nell'alga Wakame di una preziosa sostanza, la Fucoxantina, che ha mostrato di possedere la capacità di favorire l'eliminazione del grasso corporeo in eccesso.Il nome Fucoxantina è composto da due parole di derivazione greca: phŷcos = alga e xantina, derivante da xantòs = giallo, un pigmento accessorio alla clorofilla, appartenente al gruppo dei carotenoidi, che conferisce il colore bruno alle alghe Wakame, mascherando il colore verde della clorofilla stessa, ma rafforzandone l'azione fotosintetica. Le alghe Wakame crescono infatti in condizioni di luminosità limitata, essendo alghe che si sviluppano anche fino a 30 metri di profondità.
Una ricerca giapponese dell'università di Okkaido ha dimostrato che la Fucoxantina aumenta l'attività di una sostanza chiamata UCP1, presente nel grasso, che fa aumentare la velocità con cui è "bruciato" il grasso addominale, definito grasso bianco (per distinguerlo dal grasso bruno). Il grasso bianco è il più pericoloso per la salute, in quanto favorisce l'instaurarsi di malattie cardiovascolari e diabete senile.
La Fucoxantina contenuta nelle alghe Wakame permette quindi all'organismo di utilizzare più facilmente il grasso bianco addominale come "carburante", facilitando il dimagrimento proprio in quella zona attorno alla vita che è così difficile da ridurre.
Questo è molto significativo, poiché l'organismo umano è strutturato in modo da utilizzare il grasso come carburante solo come estrema risorsa, in quanto la selezione naturale ha operato per far sì che il grasso stesso costituisse una riserva per i periodi di carestia, quando l'uomo non aveva sempre il cibo a disposizione, come avviene oggi, almeno nei paesi sviluppati.
Purtroppo è un fatto innegabile che oggi si mangi troppo e male, e questo ha sbilanciato un meccanismo atavico che ha permesso all'umanità di sopravvivere anche durante le gravi carestie: proprio quegli individui che riuscivano ad accumulare più grasso erano favoriti e sopravvivevano, selezionando nella popolazione quei soggetti che oggi hanno più facilmente problemi di sovrappeso, se non di vera e propria obesità.
Nei tempi attuali in cui il cibo non manca, anzi è a disposizione in sovrappiù, questo meccanismo si sta rivelando uno svantaggio: è molto facile ingrassare, ma molto difficile dimagrire.
La Fucoxantina contenuta nelle alghe Wakame può perciò costituire un valido ausilio, per cercare di mantenere il peso entro limiti accettabili, e soprattutto per evitare l'accumulo di quel grasso bianco addominale tanto dannoso per la salute, oltre che per l'estetica.
Dott.ssa Marina Multineddu