Scontri davanti alla Sapienza, sei arresti
I disordini tra militanti di estrema destra e giovani dei centri sociali. Una foto potrebbe incastrare i responsabili
ROMA - Quattro giovani medicati al pronto soccorso. Sei persone fermate e poi arrestate. Un'auto distrutta. E poi accuse reciproche e polemiche politiche. Č il bilancio degli scontri avvenuti all'esterno dell'Universitą "La Sapienza" di Roma tra militanti di estrema destra e giovani dei collettivi universitari. Un episodio legato alla revoca dell'autorizzazione a svolgere nella facoltą di Lettere un convegno sulle foibe organizzato da Forza Nuova. «Č stata un'aggressione fascista» raccontano gli studenti dei collettivi di sinistra. La replica: «Gli aggressori siete voi». Per far luce sull'accaduto, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha chiesto al rettore una «relazione». Ma a chiarire le responsabilitą degli incidenti potrebbe contribuire una fotografia scattata al momento degli scontri.
FERITI - Dopo i disordini, quattro ragazzi sono stati medicati al Policlinico Umberto I di Roma e poi dimessi «con prognosi da 5 a 20 giorni». In seguito alla rissa uno di loro ha riportato la lesione della spalla, altri due ferite alla testa, uno č rimasto contuso.
ARRESTATI - Tra le sei persone arrestate, due fanno parte dei collettivi universitari di sinistra e sono Emiliano Marini e Giuseppe Mercuri. Gli altri quattro appartengono a movimenti di estrema destra: tra loro c'č anche Martin Avaro, esponente romano di Forza Nuova (tra i protagonisti del documentario "Nazirock"). Con lui č stato arrestato anche un altro militante di Fn, Andrea Fiorucci di 21 anni. Saranno processati mercoledģ mattina nelle aule del Tribunale di Piazzale Clodio.
I COLLETTIVI - «Č stata un'aggressione premeditata e a freddo, da parte di militanti e attivisti di Forza Nuova» raccontano gli studenti del coordinamento dei collettivi studenteschi. «Erano a volto scoperto, tutti ultraquarantenni, armati di spranghe e coltelli. Hanno aggredito una decina di studenti che attaccavano manifesti in cui si annunciava un'assemblea pubblica contro i nuovi fascismi». Uno degli studenti coinvolti racconta: «Avevano anche le mazze chiodate. Eravamo una decina, di cui 6 ragazze, e stavamo facendo attacchinaggio. Sono andati avanti per circa 15 minuti, senza che nessuno potesse intervenire. Noi abbiamo cercato di difenderci, ma sembravano delle bestie».