Continua ad apprezzarsi il biglietto verde contro l’euro, anche nell’ultima seduta della settimana andando a toccare i minimi da marzo a 1,5317 dollari. Anche rispetto alla divisa giapponese, il biglietto verde, guadagna terreno andando a stabilirsi in aerea 108,28 yen contro i 107,9 di ieri sera.
I prezzi al consumo sono cresciuti in maggio negli Usa dello 0,6% (rispetto ad aprile), trainati dalla spinta dei prezzi dell’energia. Queste cifre potrebbero legittimare un prossimo rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti a causa delle larghe tensioni inflazionistiche che gravitano sull’economia americana e mondiale in particolare.
Il biglietto verde è stato sostenuto lungo tutta la settimana dai commenti di molti responsabili americani: quelli del presidente della Fed, Ben Bernanke e quelli del ministro del Tesoro Henry Paulson, il quale ha aperto la porta ad un eventuale intervento di sostegno al dollaro sui mercati dei cambi.
Il presidente della banca centrale di Philadelphia, Charles Plosser, ha persino rincarato la dose stimando che la banca centrale americana dovrebbe agire in anticipo per impedire che il mercato possa pensare che l’inflazione cresca ancora nei mesi futuri. La Fed dovrà esaminare il livello del tasso durante la prossima riunione del suo comitato della politica monetario, il 24 e il 25 giugno.
Il biglietto verde era già in netto rialzo venerdì mattina, quando i ministri delle Finanze del G8 (gran Bretagna, Francia, Canada, Germania, Italia, Giappone, Russia e Usa), si sono riuniti a Osaka. Le autorità giapponesi organizzatrici dell’incontro hanno dichiarato che la questione cambi non dovrebbe essere affrontata a causa dell’assenza dei governatori delle banche centrali.
Ma gli analisti stimano che il livello delle divise potrebbe essere comunque uno dei discorsi che verranno trattati, come ha confermato il ministro francese dell’economia Christine Lagarde e considerato inoltre che la difesa del dollaro è diventato una questione piuttosto urgente.